4.
Casi esemplari nella storia della Progettazione Strutturale ed
Architettonica dei c.a.
......Nel
1923 all'esposizione della Sezione d'Arte Urbana presso il Salon d'Automne
viene presentata la villa in cemento armato dell'architetto Guevrekian
che diventa il progetto manifesto in cui la sperimentazione plastica s'identifica
profondamente con il materiale. Alla fine dei 1924 il cemento armato sembra
aver trovato un'estetica propria.
......Si
sviluppa un dibattito architettonico tra il partito di una "estetica
dei cemento armato" che si fonda su preoccupazioni formali ed il
partito del "cemento armato estetico" che insiste sul disvelamento
della materia prima ancora che della struttura, viene così messa
in discussione l'essenza stessa dei materiale.
......Beton
als Gestalter (1928), dell'architetto Ludwig Hilberseimer e dell'ingegnere
Julius Visher, propone una lettura critica delle realizzazioni architettoniche
in cemento armato; essi sono interessati al cemento come generatore della
forma.
......
Rappresentanti di una architettura dei cemento armato in Italia sono,
tra gli altri, dagli anni '30 gli anni '70 Marcello Piacentini (1881-1960)
che diviene il mediatore fra istanze artistiche, mondo professionale ed
architettura fascista con il suo progetto per la città universitaria
di Roma nel 1932-1936, a cui collaborano anche Giuseppe Pagano, Gio Ponti,
Giovanni Michelucci; il Gruppo 7 che a Milano dal 1926 raccoglie giovani
progettisti quali Figini, Frette, Pollini, Rava, Larco, Castagnoli (poi
sostituito da Libera) e Terragni (1904-43), che di quella esperienza è
l'espressione più avanzata, di lui ricordiamo a Corno il complesso
residenziale Novocomum (1927-1928) e la casa dei Fascio (1932-1936) e
nella seconda metà degli anni trenta il "Danteum" ed
il palazzo dei congressi dell'E42 a Roma (1937-38); esponenti di una "architettura
organica" quale Carlo Scarpa; dei cosiddetto modern style battezzato
neoliberty reazione al funzionalismo; i BBPR (Ludovico Barbiano di Belgioioso,
Gianluigi Banfi, Enrico Peressutti, Ernesto Nathan Rogers), con la torre
Velasca a Milano, nel 1957; Gio Ponti (1891-1979) e PL. Nervi, realizzano
la torre Pirelli a Milano (1958), un grattacielo di 124 m. Esso non abbandonava
il principio della struttura ortogonale classica per una architettura
visibilmente "tesa" a spina su due facce. Ma l'opera che insieme
alla torre Pirelli fu la più celebre di Milano è l'istituto
Marchiondi (1957-1961). Usando il cemento grezzo, disegnandolo con forza
e sicurezza, Vittoriano Viganò ha realizzato un capolavoro dei
"brutalismo" ed infine Giovanni Michelucci, leader dei "gruppo
degli architetti toscani", che nel 1933-1935 progettò la stazione
di Firenze, nel 1953 la Cassa di Risparmio di Firenze, e nel 1962 la chiesa
di S. Giovanni per l'autostrada dei Sole, dove più che in ogni
altra opera ha dimostrato di saper trarre dal cemento armato le strutture
più intelligenti, interessanti ed emotive.
......Nel
1954 nella terza edizione di Raum, Zeit und Architektur, Siegfried Giedion
in una delle ultime realizzazioni di Maillart, la sottile volta a profilo
parabolico dei Padiglione dei Cemento, realizzata per l'Esposizione nazionale
Svizzera di Zurigo dei 1939, vede l'avvio sicuro di un settore di sperimentazione
progettuale e costruttiva. Egli presenta la copertura laminare di Maillart
come "the startíng point for the specific solution of the
vaulting problem for our period".
É
su questo sfondo generale che s'innesta un discorso sull'evoluzione
delle costruzioni in cemento armato.
......É
questo un campo dove il nostro paese vanta contributi di originalità
e di notevole valore sul piano dell'invenzione formale.
......Le
personalità più significative in questo campo sono il già
citato Pier Luigi Nervi (1891-1979) e Riccardo Morandi (1902-1989), quest'ultimo
però sosteneva che le due figure professionali, l'ingegnere e l'architetto,
sono riconducibili a "clue collaboratori condannati a lavorare insieme
senza capirsi". Quando la rivista Industria italiano dei Cemento
iniziava le pubblicazioni (1930), Nervi costruiva lo Stadio di Firenze
(1930-1932), forse uno dei primi esempi di una vera architettura dei cemento
armato.
......I
temi strutturali gli permisero di affrancarsi dalle impostazioni retoriche
dell'architettura ufficiale. Nascono così le meravigliose e ben
note strutture delle aviorimesse di Orbetello e di Torre dei Lago (1935-1943),
immensi edifici lunghi cento metri e larghi quaranta, con solo sei punti
d'appoggio, oggi non più esistenti perché distrutti durante
la guerra. Autore anche di edifici monumentali che si ricollegano per
la loro abilità tecnica e per il loro lirismo ai meravigliosi palazzi
dell'Esposizione universale dei XIX sec., egli con il gusto per le grandi
dimensioni ha innalzato la colonna portante più alta della storia
dell'architettura non solo italiana.
......L'altro
grande strutturista italiano è Riccardo Morandi, specialista della
tecnica dei cemento precompresso.
......Egli
rappresenta l'uomo che con maggior coraggio ha cercato di superare i limiti
dei materiale e delle forme strutturali.
......
La leggerezza delle sue strutture e le loro stesse forme e proporzioni,
testimoniano una continua ricerca di una intelligente utilizzazione dei
materiale fino ai limiti consentiti dalla sua natura. Dopo il 1951 egli
realizzò tutta una serie di ponti ad arco e a travatura: il ponte
delia Vella, presso Sulmona di 22 metri e con cavalletti obliqui; il viadotto
della Fiumarella (Catanzaro), lungo 467 m; il ponte di Maracaibo in Venezuela
lungo otto chilometri e settecento metri; il viadotto sul Polcevera a
Genova.
......
Fra le molte opere egli realizza anche un hangar a Firenze, che ricopre
un'area di 3.500 M2 senza sostegni intermedi; il padiglione sotterraneo
dell'automobile a Torino, superficie senza appoggi di 160 m per 70 m e
le aviorimesse Alitalia a Fiumicino (i 960-1962).
......
Tra gli altri grandi strutturisti possiamo ricordare Cestelli-Guidi con
il suo viadotto San Giuliano sull'autostrada dei Sole, a cui è
stato dedicato il convegno AICAP '97; Silvano Zorzi (1921-1994) tra le
cui opere notevoli è il ponte di Pinzano (1967-1969) ed infine
un'altra opera che merita di essere citata, particolarmente degna di attenzione
per il mondo dell'architettura e dell'ingegneria non per prodezza di luci
superate ma per assoluta originalità ed unicità di espressione
è il Ponte sul Basento di Sergio Musumeci (1926-81) che si presenta
come uno dei pochissimi ponti a guscio mai realizzati.
É
questa un'opera che esprime una profonda fede nelle capacità
di espressione e di servizio dei cemento armato. In lui la ricerca dei
"minimo strutturale" e dell'ottimizzazione della forma trova
un grande sperimentatore.
......Ora
il rigore della trattazione analitica prevale sulla imperfezione dei procedimento
grafico: la validità della forma è identificata con il livello
di perfezione scientifica della sua interpretazione come forma strutturale.
All'interno della meccanica applicata alle costruzioni inizia a guadagnare
interesse e prestigio l'elaborazione teorica, impostata su rigorose leggi
matematiche, dei metodi di analisi e di progetto delle strutture in cemento
armato.
......
Una tendenza che si legittimava nella esigenza di creare procedimenti
di analisi standard, i cui esiti potessero essere assunti anche per il
loro valore legale in un confronto diretto con i primi codes of practice,
importante distillato di convenienza costruttiva e di sicurezza strutturale.
......
In questo periodo, a fronte di un dilagare dell'accademismo scientifico,
incomincia ad affiorare per altre vie l'esigenza di una rivisitazione
dei corpus complessivo della meccanica strutturale, allo scopo di predisporre
una letteratura tecnica che sia più direttamente accessibile specie
da parte dei professionisti e che possa divenire oggetto di divulgazione
rapida ed occasione di scambio di esperienze progettuali e costruttive.
......Dal
testo fondamentale di Torroja fino agli inizi degli anni Ottanta, questa
letteratura cercherà di sviluppare in modo rigoroso, ma appoggiandosi
all'evidenza ed alla persuasione delle esperienze costruttive concrete,
i concetti fondamentali dell'architettura strutturale.
Non a caso
in questa nuova letteratura l'interpretazione dei regime statico e la
materializzazione costruttiva di alcune forme ricorrenti (guscio ad
esempio) ha sempre una parte di rilievo.
......E
precisamente questi sono i temi ed i personaggi sui quali all'interno
dell'attività didattica ci si è soffermati, con programmi
di ricerca ed approfondimento, con tesi di laurea portate avanti con sempre
crescente interesse dagli studenti, su figure di progettisti di oggi e
di ieri.
......
Figure che hanno affascinato gli studenti di architettura, che malgrado
le difficoltà dei primo approccio, hanno continuato a studiare
ed a scoprire l'arte dei fare, dei costruire strutture e dello stretto
legame che esiste tra teoria e pratica.
......Nella
architettura dei grandi edifici, invece, destinati, generalmente, ad assolvere
servizi d'interesse diretto od indiretto, i fattori che concorrono alla
espressione della grande struttura sono molteplici e talmente legati a
problemi di maneggio di spazi, di volumi e di masse da far sì che
la fortuna di tali costruzioni possa talvolta risultare meno legata alla
validità ed alla onestà di espressione dei loro organismo
strutturale.
In ogni
caso l'importanza dell'avvento dei cemento armato e della sua offerta
di possibilità espressive nel complesso fenomeno d'interazione
tra espressione architettonica e formalizzazione strutturale è
stata enorme.
......Sono
di questi anni le opere di Ludovico Quaroni (1911-1987), urbanista ed
architetto; il Collegio universitario di Urbino di Giancarlo de Carlo
(nato nel 1911), in cemento e mattoni; il mercato dei fiori a Pescia,
dei 195 1, formato da una membrana di cemento armato, di Emilio Brizzi,
Enzo e Giuseppe Gori, Leonardo Ricci e Leonardo Savioli. A Venezia per
merito di Giuseppe Samonà, direttore dell'istituto Universitario
di Architettura sin dall'immediato dopoguerra, che s'impone come la più
vivace istituzione accademica nazionale, Scarpa, Garclella, Albini, Astengo,
Zevi, Benevolo, De Carlo, Levi e in seguito Aymonino, Tafuri, Valle, Gregotti,
Rossi vengono chiamati a far parte della comunità accademica veneziana,
che negli anni sessanta e settanta divenne un riferimento per la cultura
internazionale prima di conoscere, nel decennio successivo, una progressiva
decadenza per colpa delle dissennate politiche per l'istruzione adottate
dai diversi governi succedutisi in Italia dalla metà degli anni
sessanta.
......Un
uso esteso e raffinato dei calcestruzzo come materiale dotato di qualità
espressive capaci di essere esaltate dai modi stessi dei suo trattamento
superficiale è quello che ha fatto Carlo Scarpa (1906-78) con una
sensibilità e risultati ineguagliati riconosciuti in tutto il mondo.
Nei' restauri della Fondazione Querini Stampalia a Venezia (1961-63) e
nella tomba monumentale Brion a SanVito d'Altivole (1969).
Con il
blocco degli uffici Zanussi costruito a Porcia (Pordenone), tra il 1959
ed il 1961, Gino Valle realizza un'opera che dimostra come le successive
l'efficientismo professionale e la solida pratica costruttiva, comprovata
da numerosi edifici industriali realizzati negli anni settanta.
......Al
di là delle oscillazioni dell'ampia produzione diValle rimane comunque
il fatto che allorché, tra gli anni settanta e ottanta, la domanda
e la committenza imboccano in Italia una via che marginalizza l'apporto
degli architetti privilegiando opere realizzate con anonimo e spesso brutale
effecientismo da imprese di costruzione assistite da grandi ed impersonali
studi di progettazione, proprio la pratica professionale interpretata
dall'architetto friulano o da personaggi quali Renzo Piano, Vittorio Gregotti,
Marco Zanuso e Aldo Rossi, rappresenta una delle poche alternative credibili
ad una simile tendenza.
Guido Canella
con il suo municipio di Segrate (1963-66) esprime il proposito di intervenire
nelle situazioni degradate della periferia metropolitana, immettendovi
segni decisi ed immagini forti, ecco anche il perché della scelta
dei cemento faccia a vista.
Molti altri
meriterebbero di essere citati come: Giorgio Grassi, Franco Purini,
Francesco Venezia, Gianugo Polesello anche se non utilizzano come unico
elemento caratterizzante il cemento armato nelle loro architetture;
e non dobbiamo dimenticare le chiese di Augusto Romano Burelli.
Gli ultimi
cinquant'anni hanno visto una liberazione di quelle possibilità
espressive che la sensibilità poetica aveva saputo leggere al
nascere di questo nuovo materiale e che per molto tempo erano rimaste
sopite sotto il peso di timori e soggezioni progettuali o addirittura
soffocate da esigenze ed imposizioni.
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