N.01 - GENNAIO 2002


4. Casi esemplari nella storia della Progettazione Strutturale ed
Architettonica dei c.a.

......Nel 1923 all'esposizione della Sezione d'Arte Urbana presso il Salon d'Automne viene presentata la villa in cemento armato dell'architetto Guevrekian che diventa il progetto manifesto in cui la sperimentazione plastica s'identifica profondamente con il materiale. Alla fine dei 1924 il cemento armato sembra aver trovato un'estetica propria.

......Si sviluppa un dibattito architettonico tra il partito di una "estetica dei cemento armato" che si fonda su preoccupazioni formali ed il partito del "cemento armato estetico" che insiste sul disvelamento della materia prima ancora che della struttura, viene così messa in discussione l'essenza stessa dei materiale.

......Beton als Gestalter (1928), dell'architetto Ludwig Hilberseimer e dell'ingegnere Julius Visher, propone una lettura critica delle realizzazioni architettoniche in cemento armato; essi sono interessati al cemento come generatore della forma.

...... Rappresentanti di una architettura dei cemento armato in Italia sono, tra gli altri, dagli anni '30 gli anni '70 Marcello Piacentini (1881-1960) che diviene il mediatore fra istanze artistiche, mondo professionale ed architettura fascista con il suo progetto per la città universitaria di Roma nel 1932-1936, a cui collaborano anche Giuseppe Pagano, Gio Ponti, Giovanni Michelucci; il Gruppo 7 che a Milano dal 1926 raccoglie giovani progettisti quali Figini, Frette, Pollini, Rava, Larco, Castagnoli (poi sostituito da Libera) e Terragni (1904-43), che di quella esperienza è l'espressione più avanzata, di lui ricordiamo a Corno il complesso residenziale Novocomum (1927-1928) e la casa dei Fascio (1932-1936) e nella seconda metà degli anni trenta il "Danteum" ed il palazzo dei congressi dell'E42 a Roma (1937-38); esponenti di una "architettura organica" quale Carlo Scarpa; dei cosiddetto modern style battezzato neoliberty reazione al funzionalismo; i BBPR (Ludovico Barbiano di Belgioioso, Gianluigi Banfi, Enrico Peressutti, Ernesto Nathan Rogers), con la torre Velasca a Milano, nel 1957; Gio Ponti (1891-1979) e PL. Nervi, realizzano la torre Pirelli a Milano (1958), un grattacielo di 124 m. Esso non abbandonava il principio della struttura ortogonale classica per una architettura visibilmente "tesa" a spina su due facce. Ma l'opera che insieme alla torre Pirelli fu la più celebre di Milano è l'istituto Marchiondi (1957-1961). Usando il cemento grezzo, disegnandolo con forza e sicurezza, Vittoriano Viganò ha realizzato un capolavoro dei "brutalismo" ed infine Giovanni Michelucci, leader dei "gruppo degli architetti toscani", che nel 1933-1935 progettò la stazione di Firenze, nel 1953 la Cassa di Risparmio di Firenze, e nel 1962 la chiesa di S. Giovanni per l'autostrada dei Sole, dove più che in ogni altra opera ha dimostrato di saper trarre dal cemento armato le strutture più intelligenti, interessanti ed emotive.

......Nel 1954 nella terza edizione di Raum, Zeit und Architektur, Siegfried Giedion in una delle ultime realizzazioni di Maillart, la sottile volta a profilo parabolico dei Padiglione dei Cemento, realizzata per l'Esposizione nazionale Svizzera di Zurigo dei 1939, vede l'avvio sicuro di un settore di sperimentazione progettuale e costruttiva. Egli presenta la copertura laminare di Maillart come "the startíng point for the specific solution of the vaulting problem for our period".

É su questo sfondo generale che s'innesta un discorso sull'evoluzione delle costruzioni in cemento armato.

......É questo un campo dove il nostro paese vanta contributi di originalità e di notevole valore sul piano dell'invenzione formale.

......Le personalità più significative in questo campo sono il già citato Pier Luigi Nervi (1891-1979) e Riccardo Morandi (1902-1989), quest'ultimo però sosteneva che le due figure professionali, l'ingegnere e l'architetto, sono riconducibili a "clue collaboratori condannati a lavorare insieme senza capirsi". Quando la rivista Industria italiano dei Cemento iniziava le pubblicazioni (1930), Nervi costruiva lo Stadio di Firenze (1930-1932), forse uno dei primi esempi di una vera architettura dei cemento armato.

......I temi strutturali gli permisero di affrancarsi dalle impostazioni retoriche dell'architettura ufficiale. Nascono così le meravigliose e ben note strutture delle aviorimesse di Orbetello e di Torre dei Lago (1935-1943), immensi edifici lunghi cento metri e larghi quaranta, con solo sei punti d'appoggio, oggi non più esistenti perché distrutti durante la guerra. Autore anche di edifici monumentali che si ricollegano per la loro abilità tecnica e per il loro lirismo ai meravigliosi palazzi dell'Esposizione universale dei XIX sec., egli con il gusto per le grandi dimensioni ha innalzato la colonna portante più alta della storia dell'architettura non solo italiana.

......L'altro grande strutturista italiano è Riccardo Morandi, specialista della tecnica dei cemento precompresso.

......Egli rappresenta l'uomo che con maggior coraggio ha cercato di superare i limiti dei materiale e delle forme strutturali.

...... La leggerezza delle sue strutture e le loro stesse forme e proporzioni, testimoniano una continua ricerca di una intelligente utilizzazione dei materiale fino ai limiti consentiti dalla sua natura. Dopo il 1951 egli realizzò tutta una serie di ponti ad arco e a travatura: il ponte delia Vella, presso Sulmona di 22 metri e con cavalletti obliqui; il viadotto della Fiumarella (Catanzaro), lungo 467 m; il ponte di Maracaibo in Venezuela lungo otto chilometri e settecento metri; il viadotto sul Polcevera a Genova.

...... Fra le molte opere egli realizza anche un hangar a Firenze, che ricopre un'area di 3.500 M2 senza sostegni intermedi; il padiglione sotterraneo dell'automobile a Torino, superficie senza appoggi di 160 m per 70 m e le aviorimesse Alitalia a Fiumicino (i 960-1962).

...... Tra gli altri grandi strutturisti possiamo ricordare Cestelli-Guidi con il suo viadotto San Giuliano sull'autostrada dei Sole, a cui è stato dedicato il convegno AICAP '97; Silvano Zorzi (1921-1994) tra le cui opere notevoli è il ponte di Pinzano (1967-1969) ed infine un'altra opera che merita di essere citata, particolarmente degna di attenzione per il mondo dell'architettura e dell'ingegneria non per prodezza di luci superate ma per assoluta originalità ed unicità di espressione è il Ponte sul Basento di Sergio Musumeci (1926-81) che si presenta come uno dei pochissimi ponti a guscio mai realizzati.

É questa un'opera che esprime una profonda fede nelle capacità di espressione e di servizio dei cemento armato. In lui la ricerca dei "minimo strutturale" e dell'ottimizzazione della forma trova un grande sperimentatore.

......Ora il rigore della trattazione analitica prevale sulla imperfezione dei procedimento grafico: la validità della forma è identificata con il livello di perfezione scientifica della sua interpretazione come forma strutturale. All'interno della meccanica applicata alle costruzioni inizia a guadagnare interesse e prestigio l'elaborazione teorica, impostata su rigorose leggi matematiche, dei metodi di analisi e di progetto delle strutture in cemento armato.

...... Una tendenza che si legittimava nella esigenza di creare procedimenti di analisi standard, i cui esiti potessero essere assunti anche per il loro valore legale in un confronto diretto con i primi codes of practice, importante distillato di convenienza costruttiva e di sicurezza strutturale.

...... In questo periodo, a fronte di un dilagare dell'accademismo scientifico, incomincia ad affiorare per altre vie l'esigenza di una rivisitazione dei corpus complessivo della meccanica strutturale, allo scopo di predisporre una letteratura tecnica che sia più direttamente accessibile specie da parte dei professionisti e che possa divenire oggetto di divulgazione rapida ed occasione di scambio di esperienze progettuali e costruttive.

......Dal testo fondamentale di Torroja fino agli inizi degli anni Ottanta, questa letteratura cercherà di sviluppare in modo rigoroso, ma appoggiandosi all'evidenza ed alla persuasione delle esperienze costruttive concrete, i concetti fondamentali dell'architettura strutturale.

Non a caso in questa nuova letteratura l'interpretazione dei regime statico e la materializzazione costruttiva di alcune forme ricorrenti (guscio ad esempio) ha sempre una parte di rilievo.

......E precisamente questi sono i temi ed i personaggi sui quali all'interno dell'attività didattica ci si è soffermati, con programmi di ricerca ed approfondimento, con tesi di laurea portate avanti con sempre crescente interesse dagli studenti, su figure di progettisti di oggi e di ieri.

...... Figure che hanno affascinato gli studenti di architettura, che malgrado le difficoltà dei primo approccio, hanno continuato a studiare ed a scoprire l'arte dei fare, dei costruire strutture e dello stretto legame che esiste tra teoria e pratica.

......Nella architettura dei grandi edifici, invece, destinati, generalmente, ad assolvere servizi d'interesse diretto od indiretto, i fattori che concorrono alla espressione della grande struttura sono molteplici e talmente legati a problemi di maneggio di spazi, di volumi e di masse da far sì che la fortuna di tali costruzioni possa talvolta risultare meno legata alla validità ed alla onestà di espressione dei loro organismo strutturale.

In ogni caso l'importanza dell'avvento dei cemento armato e della sua offerta di possibilità espressive nel complesso fenomeno d'interazione tra espressione architettonica e formalizzazione strutturale è stata enorme.

......Sono di questi anni le opere di Ludovico Quaroni (1911-1987), urbanista ed architetto; il Collegio universitario di Urbino di Giancarlo de Carlo (nato nel 1911), in cemento e mattoni; il mercato dei fiori a Pescia, dei 195 1, formato da una membrana di cemento armato, di Emilio Brizzi, Enzo e Giuseppe Gori, Leonardo Ricci e Leonardo Savioli. A Venezia per merito di Giuseppe Samonà, direttore dell'istituto Universitario di Architettura sin dall'immediato dopoguerra, che s'impone come la più vivace istituzione accademica nazionale, Scarpa, Garclella, Albini, Astengo, Zevi, Benevolo, De Carlo, Levi e in seguito Aymonino, Tafuri, Valle, Gregotti, Rossi vengono chiamati a far parte della comunità accademica veneziana, che negli anni sessanta e settanta divenne un riferimento per la cultura internazionale prima di conoscere, nel decennio successivo, una progressiva decadenza per colpa delle dissennate politiche per l'istruzione adottate dai diversi governi succedutisi in Italia dalla metà degli anni sessanta.

......Un uso esteso e raffinato dei calcestruzzo come materiale dotato di qualità espressive capaci di essere esaltate dai modi stessi dei suo trattamento superficiale è quello che ha fatto Carlo Scarpa (1906-78) con una sensibilità e risultati ineguagliati riconosciuti in tutto il mondo. Nei' restauri della Fondazione Querini Stampalia a Venezia (1961-63) e nella tomba monumentale Brion a SanVito d'Altivole (1969).

Con il blocco degli uffici Zanussi costruito a Porcia (Pordenone), tra il 1959 ed il 1961, Gino Valle realizza un'opera che dimostra come le successive l'efficientismo professionale e la solida pratica costruttiva, comprovata da numerosi edifici industriali realizzati negli anni settanta.

......Al di là delle oscillazioni dell'ampia produzione diValle rimane comunque il fatto che allorché, tra gli anni settanta e ottanta, la domanda e la committenza imboccano in Italia una via che marginalizza l'apporto degli architetti privilegiando opere realizzate con anonimo e spesso brutale effecientismo da imprese di costruzione assistite da grandi ed impersonali studi di progettazione, proprio la pratica professionale interpretata dall'architetto friulano o da personaggi quali Renzo Piano, Vittorio Gregotti, Marco Zanuso e Aldo Rossi, rappresenta una delle poche alternative credibili ad una simile tendenza.

Guido Canella con il suo municipio di Segrate (1963-66) esprime il proposito di intervenire nelle situazioni degradate della periferia metropolitana, immettendovi segni decisi ed immagini forti, ecco anche il perché della scelta dei cemento faccia a vista.

Molti altri meriterebbero di essere citati come: Giorgio Grassi, Franco Purini, Francesco Venezia, Gianugo Polesello anche se non utilizzano come unico elemento caratterizzante il cemento armato nelle loro architetture; e non dobbiamo dimenticare le chiese di Augusto Romano Burelli.

Gli ultimi cinquant'anni hanno visto una liberazione di quelle possibilità espressive che la sensibilità poetica aveva saputo leggere al nascere di questo nuovo materiale e che per molto tempo erano rimaste sopite sotto il peso di timori e soggezioni progettuali o addirittura soffocate da esigenze ed imposizioni.

 
 

.......PAGINA SUCCESSIVA