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......Perché
il cemento armato? Perché usando le parole di Charles-Eduard Jeanneret:
"Il cemento armato, l'orientalismo ed il nuovo mi dominano, perché
implicano la fortissima comprensione dei nostri antenati" (lettera
a W. Ritter, 1912). ......Industria, ingegneria, scienza, architettura e scuola erano compresenti già nella rivista il Cemento (sensibilmente ispirata al periodico Le Béton Armé di E Hennebique), uscita nel 1904 come filiazione de Il Monitore Tecnico e con il sostegno economico degli imprenditori dei settore. A sua volta, materializzazione dell'auspicata integrazione fra produzione e soluzione tecnica, la rivista Il Cemento si proponeva di divulgare, ma più che altro rafforzare tra gli specialisti, l'idea di una attività costruttiva intesa come "scienza ed arte" che sapesse utilizzare "il maggior numero di industrie per raggiungere la perfezione imposta dai bisogni della nostra civiltà". ......Certamente il terreno era stato precedentemente preparato (e significativamente fu la rivista L'industria a occuparsi tra le prime dei cemento armato descrivendo il sistema Monier, rappresentato in Italia dall'Ing. E. Bennati) ad opera soprattutto de Il Monitore Tecnico dove i contributi sul tema si erano gradualmente infittiti a partire dal 1897 quando venne pubblicata una lunga relazione "Sulle applicazioni delle costruzioni in calcestruzzo armato", elaborata da una commissione speciale in seno alla Società degli Ingegneri e Architetti di Roma. ......Il cemento armato stimolava attenzione anche per la sua origine per così dire imprenditoriale e per la sua forte valenza sperimentale che lo emancipava dalle "regioni" troppo "ardue" e spesso poco produttive delle teorie in accordo con l'orientamento delle scuole di ingegneria ed in particolare dei Politecnico milanese. ......Non è raro infatti riscontrare come questi fossero temi ricorrenti in molti articoli sul materiale dove si sottolineava come la sua prima comparsa sulla scena delle costruzioni fosse dovuta a "privati" intraprendenti e "novatori", e come successivamente esso si fosse evoluto in base non tanto a teorie scientifiche quanto piuttosto a una pratica illuminata dall'esperienza. Era in fondo l'asserzione dei principio che aveva governato la nascita stessa delle scuole di ingegneria moderna in opposizione alle facoltà di "matematiche e scienze sublimi" e che nel Politecnico aveva fatto scegliere fino anche ad autolimitare la proprio portata intellettuale, la strada dei l'applicazione ad oltranza di una preparazione "adatta allo scopo" dove la scienza era intesa come "strumento indispensabile" all'acquisizione della professionalità. ......Il cemento armato oltre alle sue particolari prerogative statiche porta alla luce il processo stesso dei costruire, la gestione dell'opera durante le fasi di cantiere, il coordinamento delle azioni e dei movimenti in vista di un risultato collettivo intensificando i requisiti di efficienza, rapidità, economia ed affidabilità. ......Da un lato si trovava la razionalizzazione di tipo industriale dei momento esecutivo, dall'altro anche una forma di rinnovata "artigianalità dei fabbricare". ......Nelle riviste specializzate il tema delle costruzioni in cemento armato era ampiamente trattato ma soprattutto in termini di resistenza statica, al fuoco, impermeabilità, riduzione dei peso morto, igiene, economia e rapidità di costruzione mentre il problema delle possibilità "estetiche" era dei tutto trascurato. ......Nel
1907 viene pubblicata la chiesa di Saint-Jean de Montmatre (fig. 1) di
Anatole de Baudot (sistema Cottancin) considerata un esempio di ricerca
tecnico-espressiva particolarmente degna di attenzione. Egli allievo dei
grande teorico strutturale francese Eugene Viollet-Le-Duc si preoccupava
della struttura in vista come dell'unico valido fondamento dell'esperienza
architettonica. ......Su
queste basi De Baudot consegnò il monolitico "béton
armé" al campo dell'ingegneria riservando invece agli architetti
la tecnica dei "ciment armé" staticamente più
esplicita ed articolata. Ed a partire dal 1908 Il Cemento riportava i
primi esempi italiani di edifici civili a ossatura che si localizzavano
a Genova e a Torino ed erano tutti originati dal sistema Hennebique: residenze
non solamente di tipo popolare, ma anche di fascia medio-alta, dove, se
a volte l'aspetto esterno non lasciava presagire la novità dell'"anima
interna", le pareti di tamponamento potevano già essere definite
curtain-walis. Il cemento dunque come semplice ed utile mezzo di costruzione,
che, associato ad altri materiali, consente di mettere a punto disposizioni
dello spazio interno che i costruttori dei passato non avrebbero potuto
realizzare. ......Tra le due guerre gli ingegneri scoprono le qualità dei veli sottili nervati (Freyssinet) (fig. 2), la meravigliosa rigidità delle scocche (Almond), le strutture a nervature multiple incrociate (Nervi) ma non avevano mai sentito parlare di Cottancin o di De Baudot. ......"Credo di poter affermare - dice Nervi - che un buon organismo strutturale, studiato con amore nell'insieme e nel dettaglio, è la condizione necessaria se non completamente sufficiente di una buona architettura". Egli continua affermando che "il cemento è il miglior materiale che l'uomo ha saputo trovare sino ad ora. Il fatto che permette di realizzare blocchi di ogni forma, capaci di resistere ad ogni sforzo, ha della magia. Con esso il campo della fantasia creatrice in materia di costruzioni acquista una vastità quasi illimitata". ......La
proprietà più caratteristica delle strutture in cemento
armato è la monoliticità ed è anche quella dalla
quale possono nascere le sue più brillanti e specifiche soluzioni
statiche. Un complesso trave-soletta, se anche riproduce nelle forme esterne
il più antico sistema di travi in legno e soprastante tavolato,
se ne differenzia sostanzialmente per effetto della monoliticità.
......In realtà la grande struttura è portata a soffrire, più di altre espressioni dell'architettura, di quella componente di distorsione che affiora, in forma più o meno esplicita, in tante realizzazioni che hanno meritato un posto nella storia dei costruire: una componente che deriva da un mai confessato intento di trionfalismo o di esibizionismo atto a testimoniare, in altre epoche, potenza e dominio, ed oggi testimonianza della eccellenza dei potere tecnologico e scientifico e di chi ha i mezzi e la possibilità politica di usarlo a piene mani. |