5.
Lineamenti dei dibattito recente
É
possibile distinguere oggi due posizioni opposte: la prima tesa mostrare
e sublimare il cemento armato, la seconda a sottometterlo ad una "cultura
dei rivestimento".
......Nei
due casi l'architetto interroga la verità costruttiva, si può
ricordare che la "Lampada della Verità" secondo la metafora
pubblicata da J. Ruskin nel 1849, indicava la morale dell'affermazione
fattuale dei materiale da costruzione, sia nella struttura sia nell'espressione
delle superfici verticali. Alcuni come Semper Viollet-le-Duc hanno posto
nel 1850 la questione dei muro spesso, oggi i contemporanei come Moneo
e Podrecca leggono rispettivamente Choisy e Semper.
Per Tadao
Ando ad Osaka, il muro pieno ed unico di cemento armato esprime la poetica
cosmica dei quattro elementi.
Potremmo
dire che Ando riattualizza la metafora originale dei cemento armato,
elaborata da E Coignet nel 1860: il monolito.
......Oggi
le aziende sviluppano una concorrenza che ricorda la guerra dei brevetti
degli anni 1890-1910, ma questa lotta pare oggi meno personalizzata, questo
perché da un lato i componenti tecnici si sono diversificati e
specializzati e dall'altro le materie più antiche come terra, legno,
pietra sono tornate in forza per contrapporsi al cemento armato accusato
a ragione di essere soggetto alla "carbonatazione".
Cosicché
alcuni architetti esprimono oggi una preferenza ideologica per il cemento
armato più per la volontà di un calcolo morale: la volontà
di dimostrare il valore dell'ordinario.
Oggi la
soluzione più diffusa è portare il muro portante all'interno
per proteggerlo meglio.
Possiamo
alla fine di questa digressione storico-critica dire che i nostri già
citati tre attori della costruzione entrano in scena in tempi successivi.
Nella seconda metà dei 1800 il monopolio è dell'impresa,
è l'epoca della sperimentazione empirica.
Emergono
le principali applicazioni costruttive dei materiale da costruzione:
il cassone, il velo, il paio, la trave, il solaio, la carpenteria.
Esiste
già tutto ma si tratta di frammenti, Il predominio dell'impresa
si manterrà sempre.
Essa ha
comunque anche la responsabilità della formazione dei componenti
nel cantiere, momento più delicato della costruzione.
......Gli
ingegneri entrano invece in scena nell'ultimo decennio del 1800 e sviluppano
la loro azione lungo tre linee complementari: l'analisi della resistenza
delle travi e dei solai; i brevetti, che assumono valore di esperienza
suscettibile di ripetizione e di verifica; divenuto sistema il cemento
armato potrà definirsi secondo norme legali di sicurezza; l'invenzione
di formule matematiche, di calcoli che consentono l'introduzione dei materiale
nel l'insegnamento della costruzione alle Hautes Ecoles.
La sistematizzazione
è ora un dato di fatto ed è così che gli ingegneri
sviluppano stretti legami tecnico-finanziari con gli imprenditori.
Essi scendono
in cantiere ed è lì che osservano e razionalizzano la
complessità dei fenomeni essenziali.
......Gli
architetti scoprono il materiale dopo gli ingegneri, compaiono i Perret,
Max Berg, Le Corbusier, Bruno Taut, Walter Gropius, Adolf Meyer, Karl
Moser, e figure un po' anomale che da ingegneri si occupano anche di aspetti
prettamente plastici quale Robert Maillart e tecnologici quale Eugène
Freyssinet; essi enunciano una grammatica plastica specifica del nuovo
materiale da costruzione.
A Chicago,
nel momento dell'introduzione dell'ossatura di acciaio rivestita di
terracotta verso il 1890 gli architetti, lavorando a fianco degli ingegneri
erano stati capaci di rispondere immediatamente alla nuova situazione.
Fin dalle
origini il grattacielo fu considerato artisticamente.
Ma in Europa
si realizzano moltissime opere in cemento armato senza che venga posta
la questìone del'espressione architettonica; questo avviene poiché
molte realizzazioni sono opera di architetti tradizionalisti che non
vogliono distinguersi attraverso innovazioni radicali.
......Fino
a quando non compaiono i fratelli Perret con il loro edificio in rue Franklin,
che sebbene rivestito in ceramica non impedisce al progettista di visualizzare
i temi preminenti dei cemento armato: l'opposizione tra il quadro portante
ed il riempimento, quell'opposizione che genera la logica di apertura
e chiusura del muro.
Seguiranno
oltre ai già citati architetti, J.J.P. Oud con i suoi muri pieni
di cemento armato nelle residenze del Weissenhof a Stoccarda, i pilotis
di le Corbusier per arrivare alle realizzazioni odierne.
La generazione
attuale deve assumersi la responsabilità di riparare gli errori
commessi in nome dell'indistruttibilità dei calcestruzzo, oggi
infatti i conti devono essere fatti con il tempo, il problema principale
è la durabilità di questo materiale.
Così
come il cemento armato non ha mantenuto la sua promessa di eternità,
l'architettura strutturale non è riuscita nel suo complesso a
dare quel contributo allo sviluppo dell'architettura moderna, che forse
ci si poteva aspettare, e non solo in Italia.
Per superare
l'attuale situazione, per tanti versi insoddisfacente, sarà necessario
collegare meglio gli studi di architettura e di ingegneria civile; occorrerà
soprattutto inserire nei programmi di studi degli architetti e degli
ingegneri delle materie formative sul piano culturale.
L'uomo
non è una macchina e non si può pretendere che si serva
di strumenti abbastanza complessi come l'analisi matematica o la geometria
dello spazio senza inserirli in un ambito di idee abbastanza esteso
da assumere un significato compiuto.
Solo così
possiamo sperare che i più dotati di immaginazione possano intravedere
nuove vie e nuove soluzioni, senza le quali tutta l'attività
progettuale è destinata a stagnare o a regredire verso l'accademia
ed il conservatorismo.
Questo
è il lavoro che si cerca di portare avanti oggi all'interno della
Facoltà di Architettura di Venezia, dove di concerto con varie
discipline si cercano delle modalità nuove per dare allo studente
una preparazione completa e con una forte attinenza con il mondo professionale.
......I
corsi seminariali, le tesi, i laboratori di sintesi finale, i moduli didattici
ed anche le pubblicazioni che vengono portate avanti all'interno dei Dipartimento
di Costruzione dell'Architettura intendono "costruire" una categoria
di professionisti in grado di realizzare opere di "conceptual design",
definizione questa data dal prof. J. Schlaich nel 1996 ad un congresso
dello IASS tenutosi a Stoccarda, dove con questa definizione egli intendeva
una progettazione concettuale in cui si trovino nuovamente riunite ed
in una nuova logica le tre "voci" della triade vitruviana: Venustas,
Utilitas and Firmitas.
Bibliografia
(1)
E. Siviero, S. Casucci, A. Cecchi (a cura di) 1995, Il Ponte e
l'Architettura,Collana Strutture in Architettura, vol. 1, Città
Studi Edizioni.
(2)
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e recupero del ponte, Collana Architettura e Strutture, vol.
8, Collegio degli Ingegneri di Padova.
(3)
S. Casucci, S. Lincetto, Silvano Zorzi ed i suoi ponti
- 1995, Collana Architettura e Strutture, vol. 9, Collegio degli Ingegneri
di Padova.
(4)
E. Siviero, S. Casucci - 1999, "Il Conceptual design dei ponti",
conferenza tenuta al Corso di Aggiornamento Ponti e viadotti: concezione,
progetto, analisi, gestione, Milano 28 giugno.
(5)
S. Giedion - 1984, Spazio, Tempo, Architettura, Ulrico
Hoepli, Milano.
(6)
E.Torroja - 1966, La concezione strutturale, Utet, Torino.
(7)
E Catalano, M. Dal Piaz - 1994, Giulio Pizzetti, ingegnere tra
gli architetti, Centro Editoriale Veneto, Padova.
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